Horchata de Chufa: la bevanda tipica di Valencia

La Horchata de Chufa è la bevanda tipica di Valencia. Scopri la sua storia e le origini del nome “oro bianco”.

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Horchata de Chufa: la bevanda tipica di Valencia

La Horchata de Chufa è la bevanda rinfrescante tipica di Valencia. Il suo successo è legato alla coltivazione delle noci di tigre, considerate un “superfood”, che in Spagna sono popolari da molti secoli.

In realtà, non sono vere e proprie noci, ma tuberi. Nonostante il loro peculiare aspetto deforme, sono considerate l’alimento salutare per eccellenza, in quanto ricche di sostanze nutritive come fibre e ferro e prive di glutine e lattosio. Il loro retrogusto è di nocciola e sono molto saporite. Stanno iniziando a spopolare anche negli Stati Uniti, mentre in Spagna vengono utilizzate come base per la Horcata de Chufa già dal 13° secolo. In particolare, a Valencia è pieno di negozi specializzati, detti anche horchaterías.

Preparare la horchata è relativamente semplice: bisogna pulire le noci di tigre e lasciarle in ammollo per 8-12 ore prima di essere macinate e aggiunte all’acqua. Successivamente, si pressa e setaccia la miscela per ottenere l’estratto finale, a cui solitamente viene aggiunto lo zucchero.

La storia e le origini

Questa pratica è iniziata nell’antico Egitto, infatti ci sono resti di questi tuberi persino nelle tombe dei faraoni! Si è poi diffusa in tutto il Nord Africa, arrivando in Spagna in seguito alla conquista musulmana del 711. Sebbene l’inventore della Horchata de Chufa sia sconosciuto, i documenti del XIII secolo mostrano una bevanda simile prodotta proprio vicino a Valencia. La coltivazione prese piede a L’Horta Nord, parte di una vasta regione agricola alla periferia della città. Ora si svolge in 19 città della zona, dove il terreno sabbioso unito al clima temperato di Valencia crea le condizioni ideali per la sua crescita.

La leggenda afferma che quando Giacomo I d’Aragona, re di Valencia dal 1238 al 1276, assaggiò la bevanda, esclamò: “Quello non è latte, è oro!”. La parola “horchata” deriva dal latino hordeata, che significa “d’orzo”. In origine, il termine indicava solo una bevanda a base d’orzo, ma in seguito anche altre bevande a base di latte vegetale in tutto il mondo, come la horchata de arroz (riso) del Messico. In ogni caso, ancora oggi viene affettuosamente soprannominata “oro bianco”.

La Horchatería Daniel

La horchatería più famosa di Valencia è stata fondata da Daniel Tortajada, una delle prime persone ad iniziare a vendere la horchata nel 1949. Prima di allora, era una bevanda non commerciale e riservata solo agli eventi familiari o ai giorni di festa, forse perché la coltivazione delle noci tigre era troppo impegnativa.

Dopo aver venduto la bevanda nella sua casa e nel mercato locale, Tortajada ha lanciato la sua prima sede indipendente nel 1979 su quella che sarebbe diventata nota come Avenida de la Horchata, una strada che collega Valencia e la vicina città di Alboraya.

Da allora, altre due generazioni della famiglia Tortajada hanno preso le redini dell’azienda, che ha accolto tutti, dall’artista surrealista Salvador Dalí all’attore Vigo Mortensen nel corso della sua illustre storia. Ora il brand ha ampliato la sua offerta con altri prodotti a base di noci di tigre che vanno dai cosmetici ai prodotti da forno. Infatti, è stato proprio il fondatore Daniel ad ispirare l’usanza di accompagnare l’horchata con i farton, un dolce con glassa, esattamente come i churros si inzuppano nella cioccolata calda. Godersi un bicchiere di horchata e qualche farton è uno dei modi preferiti degli abitanti di Valencia per socializzare.

All’interno di questa bevanda relativamente semplice si trovano millenni di lavoro meticoloso, leggende, sepolture faraoniche e tradizioni secolari, che rendono “l’oro bianco” una parte importante della storia di Valencia.