Italia: come il nostro Paese protegge il suo patrimonio sottomarino

Italia: come il nostro Paese protegge il suo patrimonio sottomarino

L’Italia proteggerà il suo patrimonio culturale sottomarino istituendo un nuovo dipartimento con sede a Taranto in Puglia.

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Italia: come il nostro Paese protegge il suo patrimonio sottomarino

L’Italia è un paese circondato su tre lati su quattro dall’acqua, nel bel mezzo del Mediterraneo e delle rotte commerciali. Dozzine di civiltà che si sono susseguite nel corso dei secoli, quindi non dovrebbe sorprendere che una parte dell’immenso patrimonio culturale dell’Italia giaccia in fondo al mare.

I celebri bronzi di Riace, pescati in mare al largo dell’omonimo comune calabrese e oggi esposti in un museo a Reggio Calabria , ne sono solo l’esempio più famoso. Resti delle battaglie navali delle guerre puniche, anfore usate dai mercanti fenici, intere città sommerse come quelle del Parco Archeologico di Baia nel Golfo di Napoli. L’Italia ha molto interesse a proteggere questo tesoro sottomarino.

La creazione di un nuovo dipartimento

Ecco perché il Ministero della Cultura ha recentemente annunciato la creazione di una nuova Soprintendenza, ovvero un dipartimento dedicato a un’area specifica del patrimonio del paese. In questo caso, ovviamente, si tratta di una Soprintendenza nazionale del patrimonio subacqueo. Sarà il primo del suo genere nel Paese e il suo obiettivo principale sarà quello di “proteggere, preservare e promuovere il patrimonio culturale sottomarino d’Italia”. Non solo lungo i suoi quasi 8000 km di costa mediterranea ma anche nei suoi laghi e fiumi.

“L’archeologia subacquea è una delle aree di ricerca più importanti nel nostro paese”, ha affermato il ministro della Cultura italiano Dario Franceschini. Ha anche annunciato il nome del nuovo direttore del dipartimento, l’esperta di archeologia subacquea Barbara Davidde, e la sua piena operatività. La Soprintendenza avrà sede nella città di Taranto in Puglia , proprio al centro dell’area che era la Magna Grecia, e avrà uffici anche a Napoli e Venezia.

Se vuoi saperne di più su questo nuovo dipartimento, puoi consultare la sua pagina sul sito del Ministero della Cultura italiano qui.

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