Londra: una replica di Marte è all’interno del Natural History Museum

Londra: una replica di Marte è all’interno del Natural History Museum

Il Natural History Museum di Londra ha svelato una gigantesca replica di Marte per celebrare il recente arrivo del rover Perseverance.

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Londra: una replica di Marte è all’interno del Natural History Museum

Il Natural History Museum di Londra ha svelato una gigantesca replica di Marte per celebrare il recente arrivo del rover Perseverance della NASA sul pianeta rosso.

L’opera d’arte larga sette metri è sospesa al soffitto nella Hintze Hall ed è stata creata dall’artista britannico Luke Jerram. All’interno del museo ci sono opere d’arte delle precedenti missioni della NASA. La replica di Marte è un omaggio all’atterraggio del rover dopo un viaggio di sette mesi dalla Terra. Il suo compito è quello di cercare tracce della vita microbica passata. Gli scienziati del museo stanno lavorando con la NASA e l’Agenzia spaziale europea per fornire consulenza sulla raccolta di campioni di roccia e suolo.

Che cosa farà Perseverance su Marte?

Il rover selezionerà campioni di roccia e suolo marziani scientificamente interessanti. L’obiettivo è quello di ricostruire l’ambiente superficiale di Marte miliardi di anni fa, quando si ritiene che lì ci fosse vita. Gli scienziati del museo, la professoressa Caroline Smith e la dott.ssa Keyron Hickman-Lewis, fanno parte del team scientifico Mars 2020 della NASA e aiuteranno a prendere decisioni sul campionamento e sull’analisi durante il corso della missione.

Perseverance è atterrato nel cratere Jezero, una depressione larga 28 miglia contenente diversi sedimenti di un antico delta di un fiume. Presenta l’ambiente più opportuno in cui probabilmente in passato c’era vita. Perseverance è il veicolo più grande e avanzato mai inviato per atterrare su un altro pianeta. Perforerà 7 cm nelle rocce sulla superficie del pianeta, prima di sigillare i campioni in tubi speciali. Quando il rover raggiungerà una posizione adeguata, i tubi verranno posizionati sulla superficie del pianeta per essere raccolti da una futura missione di recupero pianificata per i primi anni 2030.

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