Firenze: con il progetto Uffizi Diffusi il museo si espande

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Firenze: con il progetto Uffizi Diffusi il museo si espande

Firenze: con il progetto Uffizi Diffusi la famosa galleria si espande e avrà nuove sedi in tutta la Toscana.

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Firenze: con il progetto Uffizi Diffusi il museo si espande

La Galleria degli Uffizi è una delle gallerie più famose d’Italia e ha annunciato un progetto chiamato Uffizi Diffusi che vedrà alcune delle sue preziose opere in mostra nei musei d’arte fuori Firenze.

L’arte si dirigerà verso musei situati nelle città natale di noti artisti nel tentativo di dare più contesto all’opera e all’artista. Situata adiacente a Piazza della Signoria a Firenze, la Galleria degli Uffizi ospita capolavori di artisti come Michelangelo, Botticelli, da Vinci, Correggio, Raffaello e Caravaggio come parte delle sue collezioni d’arte rinascimentale.

Ora prevede di collocare le opere d’arte attualmente in deposito in almeno 60 spazi espositivi in ​​tutta la Toscana, con i pezzi che hanno un collegamento locale con il museo o l’area in cui sono in mostra.

I dettagli completi del progetto non sono ancora stati rilasciati, ma il direttore della Galleria degli Uffizi, Eike Schmidt, ha dichiarato in una conferenza stampa che mirano a lanciare questa iniziativa in circa tre mesi. Il progetto metterà in mostra le opere d’arte nel loro contesto locale e accenderà i riflettori su varie parti della storia culturale della Toscana . Schmidt ha osservato che l’arte non può vivere solo nei grandi centri espositivi, per questo vuole avvicinare l’arte alle case delle persone in tutta la Toscana.

Le parole del direttore della Galleria degli Uffizi

Ha inoltre aggiunto: “Per gli Uffizi diffusi dovrebbero esserci almeno 60 sedi, ma io ne vorrei anche 100 – ha detto il direttore – naturalmente non si potrà fare tutto in un anno, ci vorrà più tempo”. Schmidt ha spiegato che il cuore dell’operazione sarà “la villa medicea Ambrogiana di Montelupo fiorentino, dove porteremo centinaia di opere d’arte, che del resto non faranno altro che tornare a casa, perché proprio lì erano accolte nel Seicento”.

Ha poi concluso affermando: “L’arte non può vivere solo di grandi centri espositivi. Serve anche quello, ma occorre dotarsi di una prospettiva policentrica di arte distribuita il più possibile sul territorio, e, ove possibile, nei luoghi dove e per i quali è nata. Agli Uffizi abbiamo già oltre 3000 opere esposte, ce ne saranno altre ancora, ma va bene così. Gli Uffizi diffusi invece servono per portare quasi a casa delle persone opere d’arte che attualmente non può vedere nessuno”.

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